
Istruzioni
Le istruzioni di servizio fanno parte dell’addestramento filosofico (“askesis“). Devono essere brevi e facilmente memorizzabili. Come queste.
Appartenersi
Alterius non sit, qui suus esse potest (Non sia d’altri chi può esser di sé stesso).
Dalla favola esopiana “De ranis” (“Delle ranocchie, serpente e legno”) il cui autore è un anonimo medievale che si potrebbe identificare con Gualtiero Anglico.
Migliorarsi
Nam vitiis nemo sine nascitur (Nessuno nasce senza difetti).
“Satire” 1, 3, 68 – Orazio. Anche favole, detti latini e aforismi possono essere compendi filosofici e, quindi, istruzioni di servizio per chi desideri una serie di orientamenti “immediati” al fine di condurre una esistenza filosofica. Naturalmente la sentenza “nessuno nasce senza difetti” può essere considerata banale, eppure anche ricordare questa banalità ha una sua utilità.

Rischiare
Crescit enim cum amplitudine rerum vis ingenii (La forza dell’ingegno cresce con la grandezza dell’impresa).
“Dialogus de oratoribus” 37 – Tacito. E’ un invito a non accontentarsi di volare basso, magari per scarsa autostima. Nell’affrontare compiti più impegnativi del solito, ciascuno potrebbe scoprire in sé risorse maggiori di quanto creda.
Correggersi
Emendatio pars studiorum longe utilissima (La correzione è parte utilissima dell’insegnamento).
(“Institutio oratoria” 10, 4, 1 – Quintiliano). Anche in questo caso, la sentenza di Quintiliano può esser vista come una ovvietà. Tuttavia, non è mai superfluo sottolineare il valore della correzione e anche dell’autocorrezione per compiere il percorso di miglioramento collocato al centro della nostra filosofia.
Misurarsi
Homines sumus, non dei (Siamo uomini, non dei).
“Satyricon” 75 – Petronio. L’ambizione a migliorare e a progredire è certamente al centro della nostra prospettiva filosofica. Ciò nonostante, bisogna evitare manie di perfezionismo, totalmente fuori luogo a causa della nostra innata fallibilità. Inseguire una sorta di perfezione divina, quindi, oltre a essere inutile è un atteggiamento davvero ridicolo. Bisogna migliorarsi, accettando la insufficiente natura umana, fatta di difetti, vizi e lacune.
Agire
Factis non verbis sapientia se profitetur (La sapienza trae profitto dai fatti, non dalle parole).
“Ad astralabium” 43 – Abelardo. Nessuna dottrina filosofica ha senso se non viene messa in pratica, fino in fondo. Dai fatti e dalle esperienze nascono le prescrizioni filosofiche.